Teoria delle regressioni

Teoricamente le regressioni sono legate al concetto dell'anima, della reincarnazione e del karma.

L'anima è qualcosa che sopravvive al corpo fisico e conserva tutto ciò che ha vissuto nelle varie incarnazioni, infatti nel momento della morte del corpo fisico tutti i pensieri, emozioni passano all'anima attraverso un campo energetico chiamato corpo sottile che è costituito da tre livelli di vibrazione energetica conosciuti come corpo eterico, corpo astrale e corpo mentale. Il corpo eterico, quello più vicino al corpo fisico,è il livello nel quale vengono racchiuse le memorie fisiche come dolori e tic cronici. Nel corpo astrale vengono immagazzinate le emozioni che al momento della morte sono presenti, emozioni che sono state represse, trattenute alle quali non abbiamo dato sfogo durante quella vita. Nel corpo mentale, che è il campo energetico più esterno al corpo fisico, vengono contenuti i pensieri sia quelli detti sia quelli non espressi. Il compito dell'anima è di evolversi e di imparare ad amare, imparare la compassione. Come afferma il famoso psichiatra americano Brian Weiss, che è stato uno dei primi ad usare l'ipnosi regressiva per curare i propri pazienti, l'anima è come fosse a scuola, è qui per imparare delle lezioni. Ci sono anime più evolute di altre ma siamo tutti a scuola e vita dopo vita impariamo, ci evolviamo. Ci reincarniamo per imparare tutte le lezione che dobbiamo apprendere nella vita terrena fino a quando siamo talmente evoluti che non abbiamo più bisogno di reincarnarsi a meno che non decidiamo di volerlo fare per aiutare qualcuno qui nel mondo materiale. Comunque la nostra evoluzione non termina mai, anche quando l'anima è nella dimensione spirituale continua ad evolversi, nella quale ci sono differenti “livelli” astrali a seconda dell'evoluzione dell'anima. Lo scopo ultimo è di ricongiungersi con la fonte spirituale dalla quale siamo venuti. L'anima la quale è subordinata ad un sé superiore, che è una parte di una scintilla divina, ha un suo processo di sviluppo e un suo programma ed il compito del sé superiore è quello di guidarla e di farle raggiungere l'obiettivo per il quale è stata concepita. Però l'anima ha libero arbitrio e può scegliere se seguire gli insegnamenti del sé superiore, che arrivano facilmente se cercati, oppure no. Questo contatto fra anima e sé superiore è facilitato da uno stato alterato di coscienza come quello che abbiamo quando facciamo una regressione alle vite precedenti.

La reincarnazione, cioè quando l'anima si incarna in un corpo, è riconosciuta in tutte le religioni a parte in quella cattolica: il ¾ della popolazione mondiale crede nella reincarnazione (100% in India, 80% in Asia, 58% in America, 30% in Europa).

Gesù insegnò la Reincarnazione: Matteo, XVII, 9 e 12/13; Luca IX, 21; Giovanni IX, 2/3. Ma nel VII secolo D.C. ci fu il Concilio di Costantinopoli che ufficializzò la reincarnazione come eresia facendo passare il concetto di “Giudizio Universale Unico”; un modo per tenere sotto controllo il popolo che doveva tenere un buon comportamento perché dopo la morte ci sarebbe stato un unico giudizio universale senza possibilità di appello.

Il libro “Reincarnazione: 20 casi a sostegno” di Ian Stevenson il parapsicologo americano riporta innumerevoli casi dove c'è un collegamento fra sintomi nella vita presente con morti violente avvenute nelle vite passate. Quello che è fondamentale è che la vita precedente influenza la seguente.

Qui si introduce il concetto di karma cioè tutte le azioni che abbiamo fatto, i pensieri che abbiamo avuto influenzano la vita successiva e non va visto come cose buone portano cose buone, cose cattive portano cose cattive ma soprattutto esperienze di un certo tipo portano altre esperienze per apprendere, per provare diverse situazioni. Con questa ottica possiamo avere una visione più ampia della nostra vita comprendendo il perché di alcune cose che accadano e in questo senso è importante la regressione alle vite precedenti.

Come possono cambiare la nostra vita: "Molte vite molti maestri"

Nel suo libro “Molte vite molti maestri” che lo ha reso famoso in tutto il mondo, Brian Weiss lo psichiatra americano ha usato la regressione alle vite precedenti per curare un acuto stato di depressione, accompagnato da attacchi di panico ed angoscia. Trattata con terapie convenzionali la paziente Catherine non ottiene alcun risultato. Il dottor Weiss la sottopone a sedute di ipnosi ed in uno stato di trance la donna rievoca ricordi delle vite precedenti.
Ha inizio così un vertiginoso viaggio nel tempo, nella memoria segreta di vite trascorse, alla scoperta delle ragioni profonde di un intero ciclo di reincarnazioni. Catherine scopre che esiste l'Aldilà, dal quale ognuno torna alla vita al momento di reincarnarsi, e dove sono i Misteri, i dolci custodi dell'umanità. Grazie a questo viaggio interiore Catherine guarisce con sorprendente rapidità da molti disturbi.

Le regressioni spirituali sono delle regressioni non a vite precedenti ma delle esperienze di contatto con delle guide (maestri) o con dei cari che se ne sono andati: contattiamo la loro parte spirituale che ci può dare delle risposte a delle domande che formuliamo oppure ci danno delle indicazioni utili per la nostra comprensione e per il proseguimento di questa vita o del dopo vita.

Ciò nonostante non è necessario credere a questi concetti per sottoporsi a una regressione: che siano veramente delle vite vissute precedentemente, che sia l'inconscio che ci dà dei messaggi più o meno simbolici, o che sia la nostra immaginazione e fantasia a creare ciò che vediamo poco importa. Quello che è importante è che le informazioni che riceviamo sono utili per un miglioramento della nostra vita, per una nuova consapevolezza e una crescita spirituale.

 

 

 

 

 

 

 

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